05 Lug Diario di cammino: la prima tappa dei Sentieri degli Spalloni da Vigezzo a Masera
I sentieri degli Spalloni, non sono camminate fine a se stesse ma sono un susseguirsi di emozioni. Emozioni contagiose: amore per la montagna e per la storia, paesaggi, colori, amicizia, abbracci e sorrisi.
Forse, più che escursioni, dovremmo definirli “pellegrinaggi” sulla e nella storia, per ricordare e non dimenticare un passato non troppo lontano.
Dopo la sofferta decisione, causa condizioni meteo avverse, di posticipare al 20 agosto le camminate previste per venerdì 1 luglio, l’attesa di camminare insieme, dopo 2 anni di stop dovuto al Covid, era tangibile negli organizzatori.
Finalmente, sabato 2 luglio 2022, dalla Valle Vigezzo i Cammini Senza Frontiere dei Sentieri degli Spalloni hanno avuto inizio.
Partita da Arvogno di Toceno, la comitiva di figuranti con le bricolle e il gruppo di camminatori (77 persone) accompagnata dalle guide Nori Botta, Stefania Vaudo , Maruska Gobbi e con il supporto del Soccorso Alpino di Vigezzo e di Domodossola, e dei Medici Matteo, Carlo e Lara, dopo un tratto in discesa sulla ripida sponda del torrente Melezzo Orientale, si è trovata impegnata su sentiero in salita, tra magnifici boschi di faggi e il gorgoglio del rio della Valle Cortino, sino a raggiungere l’Alpe Cazzola dove è stata accolta dagli Alpini e volontari di Masera con un ricco aperitivo: the, caffè, pane, salumi e formaggio dell’Alpe Aggia, formaggio della giovane azienda agricola di Bona Francesco di 21 anni, “conoscere giovani che decidono di intraprendere il faticoso lavoro dell’allevatore di montagna è sempre un grande piacere per chi ama la montagna come noi”
Da qui, altri Spalloni e camminatori si sono uniti al gruppo e insieme hanno raggiunto il Passo della Margina, dove si apre il maestoso anfiteatro contornato dalla catena di monti che, dal Pizzo La Scheggia, scende verso sud/ovest (Pizzo Locciabella, Pizzo Cazzola, Monte Loccia di Peve, Monte Alom, Monte Corgiolo e poi Croce di Rovareccio, Pescia) e dalla catena del Monte Marginetta e Mater a est. Anfiteatro maestoso ma che incute anche timore nel pensarlo innevato. Possiamo solo immaginare quali condizioni di vita misera, condivisa da tutti i paesi delle terre alte, quale voglia di riscatto, quale desiderio di una vita migliore abbia portato due ragazzi di Masera ad attraversarlo in pieno inverno completamente innevato. Ed è proprio a loro, i F.lli Bevilacqua, che l’Associazione Sentieri degli Spalloni,su suggerimento del grande amico Franco Sgrena, ha voluto dedicare questo sentiero.
Siamo nel gennaio del 1894, Severino 20 anni e Giovanni 15 anni, residenti a S.Antonio di Masera decidono di fare “un viaggio” per contrabbandare il minimo indispensabile per alleviare la famiglia, o magari per acquistare un paio di scarponi nuovi da sfoggiare il giorno della festa del Santo Patrono della frazione, non lo sapremo mai!. Vengono ritrovati il 3 febbraio, sotto il Monte Corgiolo, sepolti da una valanga di neve, sulle spalle un rudimentale zaino, uno con 5 chilogrammi di caffè l’altro con 4 chilogrammi di zucchero, il poco che erano riusciti ad acquistare al di là del confine. E’ comprensibile per la società occidentale odierna rischiare la vita e morire a 15 e 20 anni, per 5 kg di zucchero e 4 di caffè?
Pensando a loro, a tutti coloro che su questi sentieri hanno sognato una vita migliore, a tutti quelli che sono “andati avanti” ma vivono e vivranno per sempre nei nostri cuori e a quelli che hanno camminato con noi con il pensiero che nel punto più alto del percorso, al Monte Alom, è stato intonato in coro, ciascuno in base alle proprie capacità canore, un sentito Signore delle Cime, un toccante Silenzio fuori ordinanza e una dolce Ninna Nanna.
La discesa verso Pescia è stata rallegrata dai canti allegri dei camminatori, all’arrivo a Pescia l’accoglienza è stata a dir poco fantastica, con i giovani ragazzi del Gruppo folcloristico i Bakan di Masera e i loro colorati costumi, il fresco thè, l’apprezzata birra a caduta e gli zuccherini sotto grappa della famiglia Cesprini che vogliamo ringraziare di cuore.
Non è stato facile, per le guide, richiamare “all’ordine” Spalloni e camminatori per affrontare la discesa verso Onzo che, complice la stanchezza, è stata la parte più impegnativa del percorso. Una lauta cena, preparata dal Consorzio Pescia e servita dalla donne del Gruppo Folcloristico, le note rock & blues del Gruppo musicale Low Town hanno concluso una giornata indimenticabile.
Chi ringraziare? Tutti ovviamente. Avremmo voglia di abbracciare tutti/e, chi ha camminato con noi e chi ci ha accolto lungo il percorso, un accoglienza degna delle grandi tradizioni che uniscono le genti di tutte le valli.
Un grazie particolare agli Amici della Montagna di Vigezzo e ai volontari di Masera che capitanati da Mario (Eugenio Ariola) hanno sistemato i sentieri, al Soccorso Alpino, ai medici Carlo e Matteo Maestrone e Lara Torgiano, alle guide, ai figuranti, agli alpini e volontari di Masera, al Consorzio alpe Pescia, ai comuni di Crodo e Druogno per i pulmini e ai comuni di Toceno e Masera per la vicinanza dimostrata. A tutti i comuni e alle associazioni, al di qua e al di là del confine che ci sostengono. Al Museo dello Spallone, in particolare ad Enrico e Marinetta che con pazienza e buona volontà hanno creato le bricolle, ai veri Spalloni di tutte le valli che sono sempre presenti, al Gruppo Folcloristico i Bakan di Masera, al Coro dell’oratorio con la brava maestra Cristina che, a sorpresa, ci ha voluto dedicare la Ninna Nanna di Davide Van De Sfross, agli amici di Campo Vallemaggia a Lutea Produzioni per le registrazioni video.
Ed infine, complimenti a tutti/e i /le partecipanti che, con tanta fatica e sudore sono giunti alla meta del laghetto di Onzo.
Arrivederci al 20 agosto …tante emozioni ci aspettano ancora sui sentieri transfrontalieri del Negus (Cimalmotto -CH- /Arvogno -I-), la sua variante verso Salei (CH) e il sentiero della Speranza (Spruga -CH- /Arvogno -I-)
Associazione Sentieri degli Spalloni