Sentiero del Negus – Variante Alpe Salei

ASSOCIAZIONE SENTIERI DEGLI SPALLONI

Sentiero del Negus – Variante Alpe Salei

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Sentiero del Negus  _ variante Alpe Salei

Il percorso è una variazione del Sentiero del Negus, direzione Alpe Salei. Il nuovo tracciato è stato aggiunto a seguito di richieste ricevute di poter accompagnare gli “spalloni” lungo un tratto del loro tragitto.

Si parte da Cimalmotto (Ch), in direzione Alpe Madei e da qui si proseguirà attraverso Capanna Arena (CH) – Piei Bachei (CH), sino a giungere l’Alpe Salei (CH). Da qui si potrà scendere in funivia e rientrare ad Arvogno, per raggiungere gli altri Spalloni di rientro dagli altri cammini. Un percorso con stupendi sentieri immersi nella natura selvaggia e ancora intatta di questo angolo di Ticino.

Itinerario:

Cimalmotto (CH) – Passo della Cavegna (CH) – Porcaresc (CH) Alpe Madei (CH) – Capanna Arena (CH) – Piei Bachei (CH) – Salei (CH) –

 

Difficoltà: E

Dislivello: mt. 1041 in salita – mt.621 in discesa

(ore 5:30 di cammino effettivo + soste)

Ritrovo:

ore 05:30      Santa Maria Maggiore Centro del Fondo

Spostamento a Cimalmotto di Campo Vallemaggia con mezzi dell’organizzazione

ore 07:00       Colazione a cura dell’Associazione Val Rovana è

ore 11:30         Alpe Madei

ore 12:00         Capanna Arena  Pranzo al sacco personale

ore 15:00         Alpe Salei

ore 16:00         Discesa in funivia e rientro ad Arvogno

ore 18:00         Arvogno

 

Qui la mappa del percorso
1 giorno

STORIA

Bartolomeo Pietro Margaroli da Mozzio, classe 1888, un gran barbone e quel nome da imperatore. Figura a suo modo mitizzata e esemplare di un contesto in cui il contrabbando era consolidata tradizione […]. Il Negus “faceva viaggiare un sacco di gente”, gestiva quello che oggi verrebbe definito un racket del caffè. Un'attività ben nota alla Guardia di Finanza e alla Milizia Confinaria, che tuttavia sembravano nutrire, se non timore, una sorta di rispetto dovuto a un “nemico” di cui si riconoscono abilità e valore. Negli anni Trenta e in quelli successivi “del riso”, il Negus giunse a far viaggiare diverse decine di spalloni per notte. A lui toccavano i contatti con i fornitori altre confine, i pagamenti (della merce e degli spalloni), e i rapporti, non sempre facili, con i ricettatori. Una attività tanto intensa che inevitabilmente lo fece finire più di una volta in tribunale e anche in prigione. Una sequela di appuntamenti con la giustizia che ebbe inizio solo inseguito al suo ferimento, in un agguato teso dalla Finanza, probabilmente grazie a una spiata. Non sono questi, elementi di poco conto: come spiegano gli etnologi, nelle mitologie popolari gli eroi (positivi, negativi, fuorilegge) “cadono” solo se feriti o traditi. Tale sorte toccò anche al Negus la sera del 3 settembre 1934. […] Carriera esemplare (che proseguì in grande all'epoca “del riso”) di “un uomo che amava soprattutto tre cose: il vino, le donne e il contrabbando”, come ha sintetizzato la nuora Lucia Filippini. E forse è la definizione più corretta: amatore. Il contrabbando, per il Negus, fu soprattutto una passione: le tonnellate di caffè e di riso che fece passare dai valichi vigezzini non lo arricchirono; semmai “sfamarono” molti spalloni che si rivolgevano a lui per poter “fare un viaggio”. Le fotografie della maturità lo ritraggono all'alpe, tornato contadino accanto a una serissima moglie. […] Non poteva certo immaginare che tra le moltissime persone che seguirono il suo funerale, un omaggio gli sarebbe stato reso anche da due guardie di Finanza in divisa.