Sentiero del Negus

ASSOCIAZIONE SENTIERI DEGLI SPALLONI

Sentiero del Negus

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Sentiero del Negus  SP5

Dedicato a Bartolomeo Pietro Margaroli da Mozzio di Coimo, figura esemplare e mitologica in un contesto di contrabbando di fatica, “faceva viaggiare un sacco di gente”, gestiva quello che oggi verrebbe definito un business del caffè, fece sfamare molti spalloni che si rivolgevano a lui per poter “fare un viaggio”. Il percorso con dislivello di 1580 mt di salita, 1700 mt di discesa e circa 20 km di lunghezza con  difficoltà EE (escursionisti esperti), si sviluppa da Cimalmotto in Svizzera, attraverso il Passo di Porcareccio, l’Alpe Madei, la Bocchetta di Madei sulla cresta di confine tra Svizzera e Italia, prosegue verso l’ Alpe Soglio e, attraverso la Bocchetta di Fontanalba  giunge ad Arvogno in Valle Vigezzo.

 

Itinerario:

Cimalmotto (CH) – Passo della Cavegna (CH) – Porcaresc (CH) – Alpe Madei (CH)

Bocchetta di Medaro (CH/I) – Alpe Soglio (I) – Passo Fontanalba – Alpe Motti – Alpe Verzasca – Arvogno (I)

Difficoltà: EE
Dislivello: mt. 1580 in salita – mt. 1700 discesa
(ore 8:30 circa di cammino effettivo + soste)

 

Qui la mappa del percorso
1 giorno

STORIA

Bartolomeo Pietro Margaroli da Mozzio, classe 1888, un gran barbone e quel nome da imperatore. Figura a suo modo mitizzata e esemplare di un contesto in cui il contrabbando era consolidata tradizione […]. Il Negus “faceva viaggiare un sacco di gente”, gestiva quello che oggi verrebbe definito un racket del caffè. Un'attività ben nota alla Guardia di Finanza e alla Milizia Confinaria, che tuttavia sembravano nutrire, se non timore, una sorta di rispetto dovuto a un “nemico” di cui si riconoscono abilità e valore. Negli anni Trenta e in quelli successivi “del riso”, il Negus giunse a far viaggiare diverse decine di spalloni per notte. A lui toccavano i contatti con i fornitori altre confine, i pagamenti (della merce e degli spalloni), e i rapporti, non sempre facili, con i ricettatori. Una attività tanto intensa che inevitabilmente lo fece finire più di una volta in tribunale e anche in prigione. Una sequela di appuntamenti con la giustizia che ebbe inizio solo inseguito al suo ferimento, in un agguato teso dalla Finanza, probabilmente grazie a una spiata. Non sono questi, elementi di poco conto: come spiegano gli etnologi, nelle mitologie popolari gli eroi (positivi, negativi, fuorilegge) “cadono” solo se feriti o traditi. Tale sorte toccò anche al Negus la sera del 3 settembre 1934. […] Carriera esemplare (che proseguì in grande all'epoca “del riso”) di “un uomo che amava soprattutto tre cose: il vino, le donne e il contrabbando”, come ha sintetizzato la nuora Lucia Filippini. E forse è la definizione più corretta: amatore. Il contrabbando, per il Negus, fu soprattutto una passione: le tonnellate di caffè e di riso che fece passare dai valichi vigezzini non lo arricchirono; semmai “sfamarono” molti spalloni che si rivolgevano a lui per poter “fare un viaggio”. Le fotografie della maturità lo ritraggono all'alpe, tornato contadino accanto a una serissima moglie. […] Non poteva certo immaginare che tra le moltissime persone che seguirono il suo funerale, un omaggio gli sarebbe stato reso anche da due guardie di Finanza in divisa.